mi piacerebbe sorseggiare ancora
questa luna traversa
la tua malinconia
finché mi suoni
e spargerti
sulla tavola bianca
di una cena al bivacco
se il vento non m’inclina
e ricordare un lume
dove stavano accanto alle serate
i nostri fatti d’anima
chiusi nelle pareti dell’addio
al mondo che frantuma
e all’indecenza
dove fatico a scorgerti
nel mio interno diffuso
per propagarti ancora
nelle spighe
nell’uva
nel destino
ma la testa declina
e il turbamento non ha più un appoggio
di sosta
che inseguo
come t’inseguo a volte
nella speranza di un appuntamento
e spiccioli di narrativa
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