Amico mio
non soffia un alito
ed ogni tanto mi cade la ventosa
con i vetri
la porta
il firmamento
ed incredibilmente
mi capita di uscire senza scarpe
o forse dovrei dire senza strada
se le donne
un ricordo
ma non parlo del corpo:
della vita.
La loro forma è come l’universo
e l ‘anima una soglia
varcarla significa viaggiare:
una stasi che pesa.
Non mi sembro malato ma sto male
e temo, caro, temo,
un calvario di vento
una forte dissociazione dalla vita
che nemmeno coi chiodi puoi evitare
astri a ventaglio verso l’infinito
fondo come un addio
e ho freddo
come non capitava
dal corpo di mia madre.
Sera:
ogni sonno è un mistero.
Non so
se scriverò
le foglie.
7 novembre 2016 at 12:42
Surrealisticamente bella 🙂
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7 novembre 2016 at 16:45
realisticamente grazie 🙂
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7 novembre 2016 at 17:14
;-))
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7 novembre 2016 at 12:10
struggente ma molto bella!
un buon inizio di settimana, Anthony
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7 novembre 2016 at 16:45
Grazie. Ricambio l’augurio.
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