A Paul Celan
Tu
come molti altri
noi sospesi
e devianti
inutili memorie
fondi d’amori spersi
connessioni
all’acqua
alla passione
al turbamento
che rimane da solo e non si volta
noi senza luna figli
e come tali pallidi
mortali
illusi di parole
lingua al fondo
spesso dormienti
noi
quando risale
il sole e notte spegne
i riflessi degli occhi nelle stelle
non so dove sei andato e non esisti
per convinzione d’inutilità
tu
dovrei dire noi
saremo morti.
Io farò come te.
3 ottobre 2017 at 12:42
“illusi di parole”. Per essere gente che non esiste fate una gran bella compagnia.
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3 ottobre 2017 at 12:54
eh si, gente allegra… 🙂
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