Mia cara, non ci siamo spiegati a sufficienza
notte divampa accanto ed io m’azzero
questa città
s’adagia sul mio sonno
come una rosa scura in mezzo al mare
sembra
qualche cosa di fondo
e nuotare diventa dissolvenza
quando risale, muore.
Non lo dovremmo dire a quest’età
ma le parole sanno d’altri tempi
e scivolano, lo sai, come le rughe
dalle tempie alla bocca
– angeli stanno al vento e noi sostiamo –
ma non abbiamo un quando o una risposta
e il tempo, nel mio poco addosso
se non sogni l’eterno
cosa vuoi che ti dica
se non di qualche notte.