Ed infinite
passano formazioni
mentre chiedo
se il cielo possa fare da altipiano
dove poter passare qualche sera
mentre ti scrivo lettere
con le solite storie fuori luogo
perché non sono un luogo
e ho male alle caviglie e alle parole
depositate al largo
mentre spremo limoni e pianto piaghe
e ti dicevo certe situazioni
se ricordi
quando il ponte si rompe e l’altra riva
raddoppia questa nostra vastità.
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depositi
assenza
tu mi sei stata male tutto il giorno
ed io
mi sto congelando
in un’assenza pallida
fatta di vetro senza la finestra
che fuori è buio
e ancora non ti vedo
ending
mi seguo se ti seguo
senza specchio
ed infiniti altri avvenimenti
in un attimo solo
a volte addio.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi di Cesare Pavese
C. Bresson
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
Una poesia semplicemente indimenticabile